Esiste un profilo tipo del lavoratore temporaneo?

HR Today

In Svizzera, i lavoratori temporanei prestano circa 200 milioni di ore di servizio l'anno, il che equivale al 2,4% del lavoro prestato totale. Ma chi sono queste persone che, così numerose, mettono la loro flessibilità a disposizione dell'economia?

I lavoratori temporanei forniscono un sostegno alle aziende durante i picchi o le urgenze, sostituiscono i collaboratori assenti per infortunio, malattia, congedo maternità o paternità, oppure vengono assunti per progetti specifici. Offrono quindi un servizio molto apprezzato, che evita al personale fisso di trovarsi eccessivamente sotto pressione e garantisce l'esecuzione puntuale e accurata del lavoro.

Ma chi sono queste persone? Che cosa le motiva? E quali esigenze hanno? Qualche risposta la fornisce un sondaggio condotto dall'istituto di ricerca gfs di Zurigo su mandato di swissstaffing su un campione di quattromila lavoratori temporanei. A voler redigere una scheda riassuntiva, il lavoratore temporaneo medio è un uomo celibe di origini straniere, ha tra i 25 e i 39 anni, e sta cercando un impiego stabile nel settore industriale. Ma questo è un ritratto riduttivo. Il lavoro temporaneo è svolto da una moltitudine di profili diversi, per esempio casalinghe e casalinghi che vogliono reintegrarsi nel mercato del lavoro, persone che utilizzano il lavoro temporaneo come attività ponte mentre cercano un posto fisso, professionisti prossimi alla pensione desiderosi di smettere gradualmente di lavorare. Un elenco più completo di profili si trova su www.il-lavoro-temporaneo.ch.

Che cosa caratterizza i lavoratori temporanei

Le caratteristiche sociodemografiche dei lavoratori temporanei differiscono parecchio da quelle della popolazione attiva in generale. Ciò può in un primo momento lasciare perplessi, ma è facilmente spiegabile. Vediamo per esempio la questione del genere: nel settore del lavoro temporaneo, la quota di uomini raggiunge il 62%, mentre nella popolazione attiva globale è di appena il 53%. Lo scarto è dovuto ai settori interessati: oltre il 60% dei lavoratori temporanei è impiegato nell'industria e nell'edilizia, settori che occupano per l'80% uomini.

Lavoratori temporanei per settore

Fonte: swissstaffing, gfs Zurigo, 2019

Con un notevole 52%, è inoltre elevata nel settore temporaneo la proporzione di lavoratori stranieri. Le ragioni sono sostanzialmente quattro. Innanzitutto, nell'edilizia e nell'industria, fortemente rappresentate, la manodopera straniera è di per sé molto presente. In secondo luogo, c'è una sovrarappresentazione di personale ausiliario (43%) e le mansioni che richiedono profili meno qualificati sono spesso eseguite da stranieri. In terzo luogo, fra la popolazione straniera il tasso di disoccupazione è più alto che tra i cittadini svizzeri. Gli stranieri che cercano un impiego tendono quindi a essere più propensi ad approfittare delle opportunità del lavoro temporaneo, sia per avere un punto di accesso al mercato del lavoro sia perché gli orientatori li aiutano a candidarsi presso le aziende acquisitrici. La quarta ragione è la penuria di specialisti: profili molto ricercati sono rari nel mercato interno, il che nuoce alla crescita delle aziende e dell'economia. Le aziende di lavoro temporaneo reclutano questi professionisti e aiutano i loro clienti aziendali a coprire i posto vacanti, anche con personale straniero.

Una molteplicità di motivazioni

La domanda sull'identità dei lavoratori temporanei è strettamente legata a quella del motivo per cui queste persone sono così adattabili e non accettano un posto fisso. La risposta è che i lavoratori temporanei, proprio come le aziende acquisitrici, cercano un'occupazione flessibile e a breve termine. A chi desidera un impiego fisso, il lavoro temporaneo offre comunque un'ottima soluzione transitoria. A coloro che per motivi personali preferiscono invece mantenere la flessibilità, è proprio il lavoro temporaneo a offrire un accesso al mercato del lavoro nella forma desiderata. I lavoratori temporanei non possono dunque essere considerati un gruppo omogeneo. Il settore è in un equilibrio che muta senza sosta, con continue assunzioni per posti che però, prima o poi, i lavoratori abbandonano di nuovo per vari motivi: perché l'incarico finisce, perché trovano un posto fisso o perché smettono di lavorare per ragioni private. Non c'è quindi da stupirsi se il 55% degli impieghi non dura più di sei mesi. In ogni caso, che abbia svolto una sola o varie missioni, l'84% dei temporanei dopo al massimo tre anni abbandona questa modalità lavorativa.

L'importante ruolo delle aziende specializzate

Considerate queste dinamiche, i servizi dei consulenti per il personale di un'azienda di lavoro temporaneo sono di importanza fondamentale. In un'epoca caratterizzata da mutamenti continui, essi fungono da persone di contatto indispensabili per i lavoratori. Dal sondaggio emerge che i lavoratori temporanei apprezzano in particolare i servizi di consulenza gestiti interamente dai prestatori di servizi per il personale. Su una scala che va da 1 per «molto insoddisfatto» a 5 per «molto soddisfatto», questi servizi ottengono un punteggio medio vicinissimo al 4 per i criteri «qualità del sostegno», «collocamento in un posto adeguato» e «collocamento in un team adeguato». I punti sono invece appena 3,5 per il collocamento in un posto successivo, un aspetto che dipende da numerosi fattori esterni, come la situazione generale del mercato del lavoro.

I risultati dello studio mostrano quanto è difficile capire il mondo del lavoro contemporaneo senza cadere in equivoci. I flexworker sanno avvalersi delle opportunità che presenta il mercato del lavoro e in tal modo colmano le lacune di personale nell'economia. Spesso, all'inizio né le aziende né i lavoratori temporanei sanno quanto durerà la loro collaborazione. Non di rado si protrae più di quanto si immaginasse. La metà degli ex lavoratori temporanei che ora hanno un impiego stabile lavora presso una delle aziende in cui aveva dapprima prestato servizio per un breve periodo. Rapporti di lavoro stipulati per beneficiare della flessibilità possono quindi trasformarsi in contratti di lunga durata.

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